È facile usare un conto in bitcoin?
La risposta, come spesso succede, è dipende…
Dipende dalle conoscenze informatiche e dalla conoscenza dell’inglese di chi vuole aprire un conto in bitcoin.
Un paio d’anni fa ho dovuto aprire un conto in bitcoin per pagare un riscatto di un ransomware per un’azienda in cui non era stato possibile recuperare i dati dal backup.
Via internet ho aperto il conto presso un broker olandese ma ho subito incontrato un problema perché il numero massimo di bitcoin che avrei potuto caricare sul mio conto corrente era ben al di sotto di quanto era necessario per pagare il riscatto.
Ho quindi dovuto fare una conference call via Skype (ovviamente in inglese) e presentare un mio documento d’identità al fine di ottenere l’autorizzazione a caricare un importo maggiore di bitcoin.
Superato questo ostacolo si è trattato di caricare gli € sul conto bitcoin.
Non era possibile usare né PayPal né carta di credito ma solo bonifico bancario internazionale.
Chiamata la nostra banca, ed ottenuto un favore dal funzionario che ci seguiva, abbiamo fatto un bonifico internazionale che però ci avrebbe messo dai 2 ai 3gg per diventare operativo.
Siccome i tempi che i cyber criminali ci imponevano (72 ore) rischiavano di essere superati prima di poter operare il pagamento ho fatto un’altra conf call con gli Olandesi e che mi hanno dato come possibilità anche quella di usare SoforBank come circuito bancario per operare un trasferimento di denaro più velocemente.
Tutti questi passaggi, qui descritti in pochi minuti di lettura, hanno richiesto circa un’intera giornata ed una buona manualità informatica e di conoscenza dell’inglese.
Si pensi quindi alla situazione in cui si è vittime di un’infezione da ransomware e si deve operare rapidamente… anche la, dolorosa, scelta di pagare il riscatto NON è affatto una passeggiata.